In oratorio sono a disposizione tre tavoli regolari per giocare a tennis tavolo. Il tavolo da gioco (2,74 m x 1,52) è posto a un’altezza di 0,76 metri da terra. La rete è alta 15,25 centimetri. La racchetta è rivestita da due coperture di gomma (omologate per le competizioni). La pallina di celluloide misura 38 millimetri di diametro e pesa 2,5 grammi. Ogni incontro prevede tre o cinque partite. Una partita viene vinta dal giocatore che arriva per primo a 11 punti, distanziando l’avversario di almeno due punti.

Il ping-pong può essere svolto a scopo ricreativo a qualsiasi età e si può giocare in luoghi ristretti, al chiuso e all’aperto. Per la pratica agonistica sono necessari luoghi attrezzati e spaziosi al chiuso. Richiede, inoltre, un’opportuna preparazione psico-fisica a causa delle sollecitazioni, sia fisiche che di concentrazione mentale, espresse nei brevi tempi di ogni scambio.
Per questo l’atleta di tennis tavolo esprime in genere doti fisiche di coordinazione, rapidità di movimento e ottimi riflessi oltre ad una certa sensibilità nel tocco. Dagli appassionati viene spesso detto che “il tennis tavolo è giocare a scacchi correndo i cento metri”. Questa affermazione testimonia che l’elevata dose di concentrazione richiesta dal gioco va abbinata ad una fulminea velocità di movimento.

Storia

Il tennistavolo è uno degli sport di maggior diffusione nel mondo ed una specialità olimpica. Come molti altri sport, il ping-pong nacque come passatempo dell’alta società. Fu probabilmente giocato per la prima volta in Inghilterra alla fine dell’800. Discende dal gioco del tennis e divenne popolare a cavallo del secolo col nome di tennis da tavolo. Nel 1900 fu registrato con il nome di ping-pong dalla ditta J. Jacques & Son e divenne di gran moda. A fine ’800 arrivò in Usa, più tardi in Europa centrale e da lì in Giappone, Cina e Corea.