Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Oggi ci uniamo in preghiera perché cessi presto questa epidemia: i malati possano presto guarire e tornare nelle loro famiglie. Cresca la solidarietà di tutti accettando le prescrizioni che ci sono date.

Preghiamo per i bambini, i ragazzi, i giovani: accompagnati dai genitori possano vivere questo tempo con impegno e serenità; comprendano che i loro sacrifici sono per il bene di tutti e in particolare per chi è più debole e a rischio.

(Iniziamo con la lettura del Vangelo di oggi e poi la recita del Rosario)

Dal Vangelo secondo Matteo      (Mt 18,21-35)

In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette.
Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”.  Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quel che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto.
Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello». Parola del Signore

Come possiamo chiedere a Dio misericordia se noi non siamo disposti a viverla nei confronti degli altri? Si tratta sia di accettare i limiti, le fatiche, le imperfezioni degli altri; ma anche di perdonarli quando sbagliano. Dio con noi fa così! E noi siamo chiamati a imparare da Lui. In questi giorni di forzata convivenza nelle case ma anche di separazione da amici e compagni, impariamo a perdonare, ad avere misericordia, a fare con semplicità e umiltà il primo passo verso gli altri.

breve silenzio

Preghiamo recitando il rosario

Misteri dolorosi

Si enuncia ad ogni decina il “mistero”. Dopo una breve pausa di riflessione, si recitano:

un Padre Nostro, dieci Ave Maria e un Gloria.

1) L’agonia di Gesù nel Getsemani
2) La flagellazione di Gesù
3) L’incoronazione di spine
4) Il viaggio al Calvario di Gesù carico della croce
5) Gesù è crocifisso e muore in croce

 

Alla fine del Rosario:

Salve, o Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve.
A te ricorriamo, esuli figli di Eva: a te sospiriamo, gementi e piangenti in questa valle di lacrime.
Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

Per il papa e secondo le sue intenzioni (si recitano un Padre nostro, un Ave Maria e un Gloria)

Per tutti i defunti: L’eterno riposo…

 

PREGHIERA NEL TEMPO DELLA FRAGILITÀ
a cura dell’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute della CEI

O Dio onnipotente ed eterno,
ristoro nella fatica, sostegno nella debolezza:
da Te tutte le creature ricevono energia, esistenza e vita.
Veniamo a Te per invocare la tua misericordia
poiché oggi conosciamo ancora la fragilità della condizione umana
vivendo l’esperienza di una nuova epidemia virale.
Affidiamo a Te gli ammalati e le loro famiglie:
porta guarigione al loro corpo, alla loro mente e al loro spirito.
Aiuta tutti i membri della società a svolgere il proprio compito
e a rafforzare lo spirito di solidarietà tra di loro.
Sostieni e conforta i medici e gli operatori sanitari in prima linea
e tutti i curanti nel compimento del loro servizio.
Tu che sei fonte di ogni bene, benedici con abbondanza la famiglia umana,
allontana da noi ogni male e dona una fede salda a tutti i cristiani.
Liberaci dall’epidemia che ci sta colpendo
affinché possiamo ritornare sereni alle nostre consuete occupazioni
e lodarti e ringraziarti con cuore rinnovato.
In Te noi confidiamo e a Te innalziamo la nostra supplica
perché Tu, o Padre, sei l’autore della vita,
e con il tuo Figlio, nostro Signore Gesù Cristo,
in unità con lo Spirito Santo,
vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Maria, salute degli infermi, prega per noi!

 

PREGHIERA DI AFFIDAMENTO

ALLA BEATA VERGINE MARIA DEL DIVINO AMORE

di Papa Francesco

 

O Maria,

tu risplendi sempre nel nostro cammino

come segno di salvezza e di speranza.

Noi ci affidiamo a te, Salute dei malati,

che presso la croce sei stata associata al dolore di Gesù,

mantenendo ferma la tua fede.

Tu, Salvezza del popolo romano,

sai di che cosa abbiamo bisogno

e siamo certi che provvederai

perché, come a Cana di Galilea,

possa tornare la gioia e la festa

dopo questo momento di prova.

Aiutaci, Madre del Divino Amore,

a conformarci al volere del Padre

e a fare ciò che ci dirà Gesù,

che ha preso su di sé le nostre sofferenze

e si è caricato dei nostri dolori

per condurci, attraverso la croce,

alla gioia della risurrezione.

Amen.

                                                   

Sotto la tua protezione troviamo rifugio,
Santa Madre di Dio:
non disprezzare le suppliche
di noi che siamo nella prova
e liberaci da ogni pericolo,
o Vergine gloriosa e benedetta.