Anzitutto testimoniamo che il Signore è con noi. Riaffermiamo che sulla nostra barca Lui c’è. Affrontiamo la traversata della nuova burrasca con la consapevolezza che non siamo abbandonati. Le Chiese restano aperte per la preghiera e l’adorazione. La partecipazione alla Messa è possibile: distanziati, con la mascherina e la santificazione delle mani. Evitiamo gli assembramenti prima e dopo la Messa. E portiamo con noi l’autocertificazione che attesta che ci spostiamo per la Messa (o la visita in Chiesa) se per caso ci viene richiesta dalle forze dell’ordine. Qui puoi scaricare l’autocertificazione.

Qui vuole avere una panoramica delle normative può consultare il sito della diocesi.

Il catechismo dobbiamo ripensarlo online. Servirà un po’ di pazienza e il coraggio di rimetterci in pista in una nuova collaborazione tra famiglie e parrocchia. Grazie fin da adesso ai nostri catechisti e a don Pierluigi.

Prosegue il giorno dell’ascolto ma solo online, sperando che le connessioni ci aiutino. Ci diamo appuntamento il mercoledì alle ore 21: sarà bello rivederci e sostenerci nella fede. Occorre cliccare https://meet.jit.si/parrocchiaCristoRe

L’oratorio è chiuso. Non possiamo aprire e svolgere le consuete attività. Serve un supplemento di fantasia per sostenere bambini e ragazzi ma anche adolescenti e giovani nella loro crescita e nel farli sentire corresponsabili del bene comune, che comporta anche sacrifici e rinunce per un bene maggiore. Non abbandoniamoli nel rielaborare che queste nostre regole e privazioni sono in vista di un bene più grande: il bene comune. Non ci capiti che le nostre tristezze (le nostre lamentele, le beghe politiche che portano sempre ad accusare i nemici, a vedere complotti)  trascinino le nuove generazioni nel buio del risentimento e della sfiducia. Non esiste Paese al mondo che di fronte allo tsunami del Covid sia stato capace di elaborare una strategia vincente garantendo sicurezza libertà (la Cina non è un esempio di libertà per i propri cittadini). Certo che alcune cose si potevano fare meglio: ma tanti che ora gridano fino a qualche giorno fa dicevano che il Covid era sparito e si era trasformato e che non era più così aggressivo… Un po’ di silenzio e di preghiera ci fa bene a tutti. Pensiamo ai medici e al personale sanitario in prima linea e che ha ricominciato ad ammalarsi e morire per prendersi cura di chi è positivo al Covid e impariamo ad essere cittadini corresponsabili.

Non possiamo andare in visita ai nostri ammalati e alle persone sole, tranne che per casi straordinari e urgenti siamo costretti sospendere temporaneamente il portare la comunione agli ammalati. Siamo dispiaciuti. Siamo anche chiamati a riannodare con fantasia relazioni e prossimità che garantiscano la prevenzione del contagio. Tutti sentiamoci solleciti e attenti ai vicini di casa anziani e malati, sfiduciati e tristi. Usiamo telefono e social per consolare, incoraggiare, rinfrancare.

La carità prevalga su tutto. Fratelli tutti. Bisognosi tutti di essere accompagnati in questi giorni difficili: e ciascuno di noi possa godere della stima e affetto degli altri e noi essere per loro riflesso della vicinanza e della premura del Signore.

Uniamoci in preghiera. Ogni nostra casa sia una piccola chiesa domestica. Sta a noi trasformare il tempo della prova in occasione di grazia.