Domenica 23 gennaio, in concomitanza con la Domenica della Parola, celebriamo in parrocchia anche la giornata del seminario e pensiamo sia un bene sostare per dedicare qualche pensiero alla comunità del seminario, prendendo spunto da una bella esperienza che ho fatto con Elisabetta.

Su invito del rettore don Marco, in serate successive, diversi papà hanno partecipato alla novena di Natale con i seminaristi,  ciascuno ha portato la propria esperienza di padre in margine alle suggestioni della lettera apostolica  “Con cuore di padre” sulla figura di san Giuseppe.

E così una sera con Elisabetta abbiamo pregato con i giovani seminaristi e la cosa bella che ci è capitata è che ci siamo fermati a cena con loro, i seminaristi ci hanno aperto la loro casa e hanno sostato con noi dopo cena, è stato un momento davvero bello!

Insieme con Jacopo, Daniel e Godfroy che conosciamo, ci sono Valerio, Andrea, Claudio, Fabrice, Massimo, Paolo, Giuseppe, William, Alex, Alessandro, Alberto e Leone, probabilmente il più giovane, proveniente dalla nostra parrocchia. Un bel gruppo di giovani, per noi supereroi senza avere superpoteri, giovani normali come tanti ma che hanno doti eccezionali: ad esempio, una profonda capacità di accoglienza con il cuore, nella trasparenza di una relazione familiare  anche con persone non prossime, per darci la possibilità di stare e di vivere questo momento con loro. Li abbiamo apprezzati nel farci intuire un mondo pulito e dimostrando una voglia enorme di mettersi in gioco con la naturale preoccupazione di non essere all’altezza … di non essere all’altezza dell’amore per il Signore.

Sono ragazzi simpatici e allegri, nella loro casa abbiamo chiacchierato e scherzato, li abbiamo visti consapevoli della  scelta che hanno fatto  e al tempo stesso un po’ intimoriti da ciò che è capitato loro. Giovani ma già responsabili, capaci di  aiutarsi dividendosi i compiti, portatori di tutta la freschezza dello spirito evangelico, che si sente da come fanno gruppo o meglio  comunità .

Abbiamo sentito che rappresentano una cosa preziosa anche per noi, una ricchezza che abbiamo,  da custodire; in ogni società i giovani vanno coltivati e sostenuti, e noi? quanto li sosteniamo? quanto conosciamo della loro storia? dei loro pensieri e dei loro progetti? delle loro fatiche negli studi? dei loro timori e delle loro speranze?

Tanta fatica per essere appieno nel mondo per il Signore e per le persone!

Non sappiamo quale sarà la loro strada nella vita, oggi vogliamo stare vicini a loro con la preghiera,

davvero bisogna sostenerli, bisogna  amarli …

                                                                                                                                   Elisabetta e Maurizio