L’avvento è iniziato con una Chiesa gremita ad ascoltare musiche che hanno condotto in alto… in ascolto del mistero, col desiderio di rispondere docili come Maria. A dire il verso si è cominciato a leggere alcuni passi di don Primo Mazzolari:

“È inutile e indisponente che cominciamo le nostre riflessioni sul Natale col solito: Questo Natale…
Questo Natale è come tutti gli altri Natali, i Natali che sono passati, i Natali che verranno: un gran dono fatto a povera gente.

Povera gente quella di tanti anni fa, quando Gesù nacque dalla Vergine nella stalla di Betlemme; povera gente quella che venne dopo.
Povera gente i pastori di Betlemme, i magi d’oriente, Cesare Augusto, Erode, i sommi sacerdoti. Povera gente sempre, anche se mutano gli imperi, le civiltà, le economie; anche se siamo potenti sul cielo, sulla terra e sul mare… In questo inguaribile contrasto tra noi e il dono è la sostanza del Natale, il suo divino significato, il suo mistero che nascosto nei secoli, si svela di anno in anno, di giorno in giorno, di momento in momento, perchè il Cristo viene sempre, ed è l’amore, cui non ripugna scaldarsi nella carne di questa povera umanità”…

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“Mettiamoci tutti in ginocchio. Anche se il gesto ci spiace, anche se non abbiamo la grazia della fede. Oggi crediamo tutti, perché se siamo arrivati fin qui, se abbiamo resistito alla disperazione, se nonostante quello che soffriamo e vediamo soffrire siamo rimasti legati alla vita, al dovere, al sacrificio, a qualche cosa di più alto dell’uomo, è certo che abbiamo una fede e che siamo già in ginocchio davanti a Qualcuno.

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Davanti a chi? Non ho fretta di dargli un nome o un volto: so che è un Bambino: il Bambino del presepio.
Perché solo Lui è sempre «da principio», mentre noi volgiamo rapidamente e irreparabilmente alla fine.
Perché solo Lui è la novità, mentre noi, dopo un breve salire, siamo in continuo declino”.
Il Coro Giuseppe Paulli di Cremona diretto da Giorgio Scolari ha iniziato con “Oggi è nato in una stalla”, ma poi si è esibito con “Natale è amore”, “Puer natus” e altri ancora fino al canto spiritual “Kumbaya my Lord”.

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E’ poi toccato al coro femminile Giovanni Paolo Baggini di Botticino, diretto da Gloria Busi. Ci si è concentrati su un repertorio mariano dal “Veni, veni Emmanuel”, all’ “Angelus Domini” fino a “Venite a laudari”. Con Maria ci si è disposti ad accoglier il mistero dell’Incarnazione, per poi innalzare un canto di lode che ha portato tutti a magnificare i prodigi di Dio nell’Emanuele.

E infine è stata la volta del Coro della Montagna Inzino di Gardone ValTrompia diretto da Narciso Lancelotti. “Amici miei” (Amazing grace), “Ascolta Maria”, “O Cor amoris”, “Bianco Natale”…. e altre ancora. 

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Grazie davvero a tutti, all’USCI (Unione Società Corali Italiane) e in particolare al Coro Paulli che hanno reso possibile questa elevazione musicale gradita a tutti. “Musica divina”: perché ha innalzato il cuore fino a Dio e perché ci ha fatto gustare la bellezza e lo splendore che anche nei nostri cori sa trasparire, fino a portarci dentro il Mistero di Dio.