Martedì 10 marzo 2020

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

 

Oggi ci uniamo in preghiera per tutti i malati, soprattutto quelli contagiati dal coronavirus. Preghiamo per coloro che sono in terapia intensiva, coloro che sono in ospedale o a casa in isolamento. Possano sperimentare la presenza dello Spirito consolatore.

Preghiamo perché tutti imparino ad essere prudenti per evitare il contagio e preservare chi è più debole e vulnerabile.

(Iniziamo con la lettura del Vangelo di oggi e poi la recita del Rosario)

Dal Vangelo secondo Matteo      (Mt 23,1-12)

In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati rabbì dalla gente. Ma voi non fatevi chiamare rabbì, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate padre nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare guide, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

Parola del Signore

Gesù è il nostro unico Maestro. Impariamo da Lui a scegliere uno stile di vita che si fa attento a chi sta male, pensando a come vivere la solidarietà come popolo che in queste settimane è messo duramente alla prova. Anzitutto impegniamoci ad essere precisi nelle precauzioni e sorridenti con chi ci sta accanto, a dare speranza telefonando a chi è solo.

breve silenzio

Preghiamo recitando il rosario

 

Misteri dolorosi

Si enuncia ad ogni decina il “mistero”. Dopo una breve pausa di riflessione, si recitano:

un Padre Nostro, dieci Ave Maria e un Gloria.

1) L’agonia di Gesù nel Getsemani
2) La flagellazione di Gesù
3) L’incoronazione di spine
4) Il viaggio al Calvario di Gesù carico della croce
5) Gesù è crocifisso e muore in croce

 

Alla fine del Rosario:

Salve, o Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve.
A te ricorriamo, esuli figli di Eva: a te sospiriamo, gementi e piangenti in questa valle di lacrime.
Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

Per il papa e secondo le sue intenzioni (si recitano un Padre nostro, un Ave Maria e un Gloria)

Per tutti i defunti: L’eterno riposo…

 

Concludiamo con la Colletta

Custodisci, o Padre, la tua Chiesa con la tua continua benevolenza,
e poiché, a causa della debolezza umana, non può sostenersi senza di te,
il tuo aiuto la liberi sempre da ogni pericolo e la guidi alla salvezza eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Amen.