Dopo vari interventi di preparazione e sensibilizzazione nella comunità, domenica 22 settembre scorso sono state effettuate le elezioni per il rinnovo del Consiglio Pastorale Parrocchiale sulla base delle candidature di coloro che si sono resi disponibili per questo fondamentale servizio per la Parrocchia.
Fondamentale perchè l’evangelizzazione e l’azione pastorale ha bisogno della partecipazione di laici affezionati alla Chiesa e della loro collaborazione con i presbiteri, ce lo ricorda in modo chiaro il Concilio:
Come partecipi della missione di Cristo sacerdote, profeta e re, i laici hanno la loro parte attiva nella vita e nell’azione della Chiesa. All’interno delle comunità ecclesiali la loro azione è talmente necessaria che senza di essa lo stesso apostolato dei pastori non può per lo più ottenere il suo pieno effetto. Infatti i laici che hanno davvero spirito apostolico, ad esempio di quegli uomini e di quelle donne che aiutavano Paolo nella diffusione del Vangelo (cfr. At 18,18-26; Rm 16,3), suppliscono a quello che manca ai loro fratelli e confortano cosi sia i pastori, sia gli altri membri del popolo fedele. [Apostolicam Actuositatem 10]
Don Giulio in questi mesi, a partire dall’incontro unitario di settembre, ha più volte richiamato il senso del CPP per la parrocchia: la partecipazione “si realizza anche mediante il consigliare nella Chiesa in vista del comune discernimento per il servizio al vangelo”.
Lo stile del “consigliare nella Chiesa” chiede alcuni atteggiamenti, come ci aveva suggerito don Alberto Franzini, per superare il rischio di mettere in competizione il “consigliare” e il “decidere”:
- una comprensione amorevole della complessità della vita, che richiede pazienza, gradualità e distacco
- il consiglio è un dono da offrire, non un programma da imporre agli altri, tenendo presente che è un dono anche il consiglio degli altri
- chi consiglia è chiamato a mettersi dentro alla situazione per rimanere sempre nell’ambito del praticabile qui ed ora
- il consiglio non è un esercizio da improvvisare: occorre un minimo di competenza e di studio
- il consiglio è un esercizio di corresponsabilità ecclesiale, dunque presuppone la partecipazione alla vita della comunità parrocchiale con un atteggiamento di simpatia, di amore affettivo e costruttivo alla propria comunità
Il senso ecclesiale che sta dietro questi atteggiamenti sostiene i laici perchè il consiglio e il confronto consentano sempre di convergere al consenso, cosìcchè la decisione trova la sintesi tra il ministero del presbitero presidente e la corresponsabilità laicale, come ha ben indicato don Giulio.
Di seguito la composizione del Consiglio ed è con questi sentimenti, invocando l’aiuto dello Spirito, che i membri eletti e scelti nel nuovo CPP iniziano a lavorare.