Qualche giorno fa è venuto a mancare don Mario Aldighieri e lo scorso 4 marzo le comunità diocesana e parrocchiale lo hanno salutato con la celebrazione delle esequie presieduta dal vescovo Antonio; la chiesa era gremita per la partecipazion
e di tanti sacerdoti, parrocchiani e persone che lo hanno conosciuto, insieme con i suoi parenti.
Il Vescovo lo ha ricordato nell’omelia richiamando i tratti peculiari di don Mario con la sua anima missionaria, sia quando era in Brasile, ma anche quando, ritornato a casa tra un periodo di missione e l’altro, anche qui a Cremona non smetteva di lavorare per il Vangelo con grande spirito ecumenico, sempre alla ricerca dell’incontro nelle organizzazioni missionarie, del rispetto sociale della dignità dell’uomo, in particolare dei poveri, e del dialogo con tutte le religioni. Sulla sua bara il Libro aperto.
Monsignor Carmelo Scampa, vescovo emerito del Brasile, ha salutato l’amico don Mario, rivolto verso la bara e parlandogli come se fosse lì presente: grazie per la chiarezza profetica, grazie per il coraggio anche nelle situazioni difficili affrontate in Brasile, grazie per aver preso la Parola del Signore come unico riferimento e forza del tuo agire.
Sulla sua bara, così come spesso richiamava nella vita, immancabile un fiore rosso, segno del sangue versato di tanti missionari martiri.
La presenza di don Mario nella comunità è stata una testimonianza semplice e profonda nello stesso tempo, attraverso le stagioni di questa parrocchia: tanti hanno potuto apprezzare il suo pensiero sul Vangelo, la sua attenzione ai poveri e i lontani, la sua capacità di dialogo con tutti e, quando richiesto, la sua disponibilità a raccontare e collaborare.
Quando si è trattato di aiutare l’AC parrocchiale a organizzare un laboratorio cittadino per la conoscenza e l’incontro con le altre religioni, si è subito reso disponibile, accogliendoci in casa per organizzare e poi partecipando per presiedere l’incontro con i vari rappresentanti musulmani, indù, ortodossi rumeni, Valdesi e altri.
La sua testimonianza ci è arrivata fino alla fine, diventando una presenza silenziosa nella comunità che lo vedeva quotidianamente, tutti i giorni, mattina e sera, in chiesa a pregare, stando davanti al suo amato Signore.
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