Un susseguirsi di incontri, volti, storie. Di persone con il loro carico di dolore, di speranza, di gratitudine.

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In diversi ambiti. Anzitutto nella celebrazione eucaristica, dove decine e decine di coppie hanno ringraziato per gli anni di vita matrimoniale e hanno rinnovato i loro impegni nel Sacramento del Matrimonio. E’ stato bello il mescolarsi di coppie di tutte le età: da quelle appena sposate a quelle che condividono già oltre cinquant’anni di matrimonio. Un segno ai ragazzi e ai giovani che il matrimonio può essere davvero una via di felicità, un cammino di vita in cui si affrontano insieme le fatiche, un desiderio da coltivare per saper costruirsi come persone capaci di amare.

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E poi la conclusione delle iniziative della Settimana della carità che hanno portato tutta la comunità ad attivarsi ad accogliere, a cercare non l’estemporaneità ma l’avvio di processi in cui potersi conoscere, rimanere meravigliati di quanto nei fratelli il Signore sta facendo crescere. Oltre 250 persone si sono ritrovate nella Palestra dell’Oratorio. Tantissime della comunità, altre invitate dalla San Vincenzo e dalla Caritas, e poi anche numerose autorità: il Vescovo, il Sindaco, la Viceprefetto e poi ancora tante altre…

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Ma i protagonisti sono state le persone… normali, con la loro umanità, la capacità di mescolarsi, di raccontarsi, di condividere.

E se il clima era quello della festa, dell’incontrasi abbattendo le paure e le barriere che spesso ci irrigidiscono, sappiamo che le sfide delle responsabilità personali e sociali sono alte. Ci siamo troppo abituati alle ingiustizie, alla diffidenza, al pregiudizio. Ma sappiamo che solo se iniziamo da noi stessi possiamo alimentare il desiderio di un mondo migliore, in cui riconoscerci fratelli, in cui intravedere nel volto dell’altro le sembianze di Cristo. E lui apparirà trasfigurato proprio dove spesso non lo credevamo presente, come nelle vita povera eppure ricca di umanità di tanti fratelli poveri.

Il grazie si estende ai tanti volontari che si sono adoperati nell’allestimento della Palestra, nella Cucina… e poi alla Caritas che in tanti modi ha aiutato e sostenuto. Il grazie va ai ragazzi dell’oratorio e agli scout che generosamente hanno non solo servito a tavola ma reso cordiale e festoso il ritrovarsi insieme… come piccolo ma apprezzato anticipo di quello che in pienezza sarà la famiglia di Dio.

Papa Francesco ha parlato della “sfida di scoprire e trasmettere la ‘mistica’ di vivere insieme, di mescolarci, di incontrarci, di prenderci in braccio, di appoggiarci, di partecipare a questa marea un po’ caotica che può trasformarsi in una vera esperienza di fraternità, in una carovana solidale, in un santo pellegrinaggio” (Evangelii gaudium 87). Ripetutamente ci sollecita a fronteggiare la cultura dello scarto con la cultura dell’incontro, a non limitarci a gesti sporadici e a qualche ora di volontariato ma a dar luogo ad un incontro vero con i poveri, ad una condivisione che diventi stile di vita.

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Incontrarci, mescolarci, cercare vere esperienze di fraternità. Sono obiettivi alti. Siamo consapevoli che le iniziative sono sempre inadeguate. Ancor più sappiamo che spesso in un circolo vizioso le povertà materiali rimandano a ben altre povertà che potremmo dire “spirituali”. Alla solitudine, alla mancanza di rispetto per la dignità del povero, all’esclusione da tanti ambiti e relazioni… e talvolta anche alla mancanza di una cura spirituale dei poveri… presi come siamo dal rispondere ai bisogni materiali e dalle tante iniziative parrocchiali.

Ci auguriamo che quest’incontro inauguri o alimenti un processo nel quale abbattiamo pregiudizi e paure. E il modello rimane il Signore con la sua inaudita capacità di accostare e di lasciarsi accostare.

Leggi anche dal sito della Diocesi di Cremona http://www.diocesidicremona.it/blog/a-cristo-re-pranzo-insieme-per-concludere-la-settimana-della-carita-26-11-2017.html