Siamo in una tragedia immane. Improvvisamente ci siamo ritrovati come tanti popoli che sono martoriati dalla guerra o dalle carestie o dai virus che sentivamo lontani (colera, ebola…).
Siamo invitati a rinnovare la nostra fede. A convertirci. Crediamo in un Dio Amore che si prende cura di noi… Lo crediamo mentre siamo appesi alla croce: lo gridiamo come ha gridato il Cristo… anche se condividiamo angoscia e tristezza.
Guardiamo al Crocifisso per ritrovare la fede nella Pasqua, nella risurrezione.
Vieni Signore Gesù! Vieni e liberaci da questo flagello. Vieni e donaci un cuore nuovo, un cuore come quello del tuo Figlio che sulla Croce è stato trafitto ma ha continuato ad amare.
Questa quaresima è una continua chiamata a vincere la tentazione dell’angoscia, la tentazione della ribellione, la tentazione della disperazione. Questa è la vera quaresima! Non i fioretti a cui ci eravamo abituati. Ora siamo immersi di nuovo nella fragilità della carne umana e guardiamo con fiducia a Colui che è stato trafitto per noi.
Siamo a un altro venerdì di quaresima: siamo chiamati alla sobrietà/digiuno (il segno tradizionale è il mangiare di magro, cioè senza carne) che rimanda alla nostra fame di Dio (dare più spazio alla preghiera) e al lasciare spazio ai fratelli (la carità). Teniamo insieme queste realtà: la preghiera, la sobrietà/digiuno, la carità/elemosina…
Suggeriamo di pregare con la Via Crucis. E’ una tradizione antica: forse tanti bambini e ragazzi non vi hanno mai partecipato e anche tante famiglie probabilmente sono anni che non vi partecipano. E’ il tentativo di guardare al mistero di amore che si rivela nella Passione di Gesù, alimentando sentimenti di pentimento, di partecipazione, di gratitudine, di speranza.
Il testo che proponiamo è ancora quello di settimana scora e rimanda alla nostra situazione di emergenza, ma tenendo fisso lo sguardo su Gesù. In famiglia ci si può dividere le parti da leggere.
Testo della Via Crucis nel tempo del coronavirus