La Cappella della Madonna di Fatima
“La Corona” del 4 ottobre 1959 diede notizia della nuova cappella dedicata alla Madonna di Fatima, collocata sul lato sinistro guardando l’altare maggiore (dove ora è collocato l’altare dell’Eucarestia), opera pregevole dello scultore cremonese Piero Ferraroni che, “con singolare senso artistico e con animo squisitamente cristiano, ha saputo rendere armoniosa e attraente la policromia dei marmi”.
Sull’altare fu collocato il tabernacolo in bronzo cesellato e laminato d’oro, con candelabri anch’essi in bronzo dorato, recanti i simboli del messaggio della Vergine al mondo (pace – penitenza – salvezza).
Il Parroco scriveva per l’occasione che “nell’animo di ogni cremonese è ancora vivo il ricordo delle fervorose, intense giornate vissute nel giugno scorso”, quando la venerata statua della Vergine giunse in elicottero nella nostra città.
E aggiungeva: “E noi in particolare fummo i fortunati perché il primo incontro della Madonna con la nostra gente avvenne proprio sul vasto piazzale antistante la nuova chiesa parrocchiale di Cristo Re”.
Da qui, “quasi frutto prezioso di quella graditissima visita, è sorta come per incanto la nuova cappella con il suo fascino di bellezza e di splendore”.
All’epoca mancava ancora la statua della Madonna, anch’essa scolpita nel legno dallo stesso Ferraroni, che si trovava ancora in fase di lavorazione (ora la statua è collocata sul lato destro guardando l’altare, di fianco al fonte battesimale).
“Ma intanto – concludeva don Rinaldo Boni, ringraziando la signora Miglioli per l’atto di straordinaria generosità – quello che poteva apparire un sogno o un pio desiderio soltanto è divenuto consolantissima realtà”.
La Cappella dedicata alla Madonna di Fatima è stata inaugurata il 24 aprile 1960 dal Vescovo che, prima della celebrazione eucaristica, ha incoronato la statua, ponendole sul capo una preziosa corona.
Nel frattempo la chiesa veniva arricchita, grazie alla generosità dei parrocchiani, delle stazioni della ‘Via Crucis’ realizzate da artisti cremonesi e della statua in legno di S. Antonio da Padova, realizzata dalla Casa di Arte Sacra J. B. Purger di Ortisei in Val Gardena (Bolzano).
E’ invece del 1966 l’installazione di una centralina elettronica, ideata e costruita dal parrocchiano Rino Zagni denominato ‘Plebem voco‘, in grado di riprodurre il suono delle campane differenziandolo secondo le diverse esigenze liturgiche.