– Vademecum per il lettore liturgico
PERCHE’ UN VADEMECUM?
Per COMPRENDERE IL SIGNIFICATO del servizio liturgico che svolgono i lettori durante la liturgia e per UNIFORMARE LE MODALITA’ con cui questo servizio viene svolto dai tanti lettori della nostra comunità.
COSA SIGNIFICA ESSERE LETTORE LITURGICO?
Chi legge la Parola di Dio durante l’assemblea liturgica svolge un vero e proprio ministero cioè un servizio riconosciuto dalla comunità e per la comunità. Occorre esserne consapevoli! Da questa considerazione derivano infatti alcune conseguenze che è bene ricordare.
Il lettore presta la sua voce alla Parola di Dio… e non ad una parola qualunque.
Il lettore non legge solo per sé ma per tutta l’assemblea.
Non tutti coloro che sono capaci di leggere potrebbero essere buoni lettori…
DOVE E DA DOVE SI LEGGE?
La Parola di Dio è proclamata dall’ambone su cui è posizionato il Lezionario (libro delle letture). Il lettore legga solo dal Lezionario E NON dal foglietto!
Si preoccupi di guardare per tempo la lettura che dovrà proclamare. Comprenda prima di tutto lui il significato di ciò che leggerà. Prima della Messa (arrivando per tempo!) vada pure all’ambone per vedere dove è collocata la lettura che dovrà proclamare.
COME SI LEGGE?
Si preoccupi di dare espressione alla sua lettura (anche i testi biblici usano la punteggiatura: sfruttiamola!)
Il tono della voce sia sufficientemente alto da essere percepito dal microfono ma non troppo alto per evitare il frastuono.
Per leggere al microfono occorre articolare bene le parole.
Non ci sia la fretta di arrivare in fondo alla lettura. Il ritmo di lettura sia pacato, uniforme, evitando accelerazioni o rallentamenti.
COME CI SI MUOVE?
Il contesto in cui il lettore svolge il suo ministero è la liturgia. Tutto, nella liturgia, ha bisogno di armonizzarsi perché essa non è un insieme di cose diverse giustapposte le une alle alte. La liturgia è invece un insieme armonico che deve essere gustato nella sua sfaccettata globalità. Tutto e tutti devono contribuire affinchè l’armonia della liturgia sia rispettata. Non si tratta di formalità ma di rispetto nei confronti dell’azione liturgica e della preghiera che con essa la comunità esprime. La disarmonia, il disordine, la sciatteria e la superficialità non sono rispettose dell’azione liturgica e della preghiera dei singoli e dell’assemblea tutta.
Anche gli spostamenti di tutti coloro che animano la liturgia non devono intralciare o primeggiare, bensì inserirsi discretamente nell’azione liturgica.
Se il lettore proviene dal transetto di destra, passando davanti alla mensa (l’altare) si fermi al centro per fare un breve inchino (restando in posizione eretta, si piega leggermente la testa e la parte alta della schiena).
Se il lettore proviene dalla navata (banchi di destra e di sinistra), vada al centro, ai piedi dei gradini, faccia l’inchino e poi salga all’ambone.
Se il lettore proviene dal transetto di sinistra, una volta uscito dai banchi, prima di dirigersi all’ambone faccia l’inchino alla mensa.
Si eviti di passare nel pertugio che c’è tra ambone e muro…
Il lettore non raggiunga di corsa l’ambone.
QUALCHE ALTRA ATTENZIONE
È bene che chi legge le letture (prima lettura, Salmo, seconda lettura) siano persone che abbiano concluso l’itinerario dell’iniziazione cristiana (abbiano cioè ricevuto i sacramenti di Battesimo, Eucarestia e Cresima).
È bene alternare le voci. Evitiamo di monopolizzare l’ambone come se fosse “cosa nostra” o un nostro diritto leggere sempre e comunque.
Arrivare in chiesa con un po’ di anticipo permetterà a chi deve organizzare i vari sevizi di fare ogni cosa con la dovuta calma. E il lettore designato potrà prepararsi adeguatamente (preparare la lettura, vedere il Lezionario, ecc.).
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Grazie a tutti i lettori che generosamente non mancano mai.
Incoraggiamo altre persone a rendersi disponibili ad animare le nostre liturgie, perché siano sempre più il volto di una comunità dove tutti partecipano dando il proprio apporto. In modo bello, ordinato, armonioso. Uniti al mistero di Cristo che celebriamo sull’altare, per essere coraggiosi e gioiosi nel portarlo ai fratelli che incontriamo sulle strade del mondo.