Come sappiamo nell’aprile scorso il Giovedì Santo il vescovo ha annunciato alle comunità della Diocesi la sua prima visita pastorale che si svolgerà dai primi mesi del prossimo anno. In preparazione alla visita il Vescovo già da questi mesi incontra le prime parrocchie e tra queste … la nostra!
Così lo scorso mercoledì 27 novembre il Vescovo è venuto da noi accompagnato da don Massimo Calvi, vicario generale, don Giampaolo Maccagni, delegato per la pastorale, don Antonio Mascaretti, economo, don Gianluca Gaiardi, delegato ai beni culturali, e si è intrattenuto con don Enrico e don Pierluigi per un primo incontro informativo.
La sera, dopo un momento conviviale con cena condivisa, il vescovo Antonio ha incontrato il consiglio pastorale parrocchiale e in un clima familiare ci ha stimolato a riflettere sul senso e gli obiettivi di questo evento prezioso per la nostra comunità prendendo gli spunti dalla preghiera per la visita pastorale che lui stesso ha proposto alle parrocchie; l’intendimento è di pensare la visita pastorale per personalizzarla su ogni singola comunità, non ci può essere un programma rigido e prestabilito per poter parlare alle diverse parrocchie e rendere efficace la visita accendendo la passione missionaria nella pastorale ordinaria; per questo il Vescovo ha voluto soprattutto ascoltare per declinare gli obiettivi annunciati della visita per ogni comunità cristiana: ascolto dei sacerdoti e delle comunità, annuncio del Vangelo, accompagnamento e discernimento dei processi di rinnovamento pastorale.
Come perseguire questi obiettivi nella comunità di Cristo Re? Come essere la Chiesa di Cristo oggi?
Il Vescovo ha sottolineato i vari interventi, gradualmente evidenziando i punti significativi che potrebbero costituire le attività della visita; ci ritroviamo nell’ascolto della Parola condiviso con tutti per prepararci e poi andare, non attivismo, non professionisti della pastorale, bensì discepoli-missionari.
Allora cosa intendiamo per comunità?
L’essere discepoli missionari condiviso nei gruppi per allargarsi al di là dei gruppi e incontrare tutti: solo così possiamo essere corpo e non macchina, senza badare alla produttività e all’efficientismo che ci impediscono di prenderci e gustare momenti di ristoro e rigenerazione che nutrono il senso dell’essere comunità.
Per questo un possibile percorso della visita che terremo in marzo può essere un venerdì di cenacolo, un sabato di missione, una domenica di convocazione.
Ci uniamo tutti alla preghiera del Vescovo Antonio che come Apostolo viene a visitarci nel nome del Signore Gesù con la gioia del Vangelo.