Venerdì scorso ho preso parte al CPP (Consiglio Pastorale Parrocchiale) che aveva all’o.d.g. come tema di approfondimento l’analisi di un evento straordinario per la Chiesa cremonese: Il Sinodo dei giovani, svoltosi in vari mesi dello scorso anno e sul quale poi il vescovo Antonio, prima di Natale, ha inviato a tutta la comunità diocesana una lunga e articolata lettera.
Devo confessare che più volte, anche durante lo svolgimento delle assemblee sinodali, mi sono chiesto quanti parrocchiani (giovani e adulti) seguissero (anche solo attraverso la stampa diocesana) i lavori che procedevano con ritmo regolare. Ma ahimè non ho mai colto l’eco di questa importante iniziativa, se non in una breve relazione di una giovane parrocchiana che ha preso parte direttamente e con entusiasmo ai lavori e nelle intenzioni di preghiera durante le messe festive.
Vorrei essere smentito, ma, se facessi un piccolo sondaggio, penso che troverei conferma nella mia impressione di un evento (il Sinodo) completamente ignorato. Ma non può finire così. E torno al CPP: speravo proprio che venerdì sera nel Consiglio si riuscisse a impostare un cammino che – attraverso varie tappe – giungesse a calare nella nostra realtà parrocchiale quello che dal Sinodo è emerso: non ci sono soluzioni precostituite, non ci si illude di poter far miracoli, ma nemmeno possiamo lasciarci cadere le braccia.
Insomma, il Sinodo adesso va celebrato anche da noi. Siamo tutti impegnati (giovani e adulti, preti e laici) ad una conoscenza più approfondita del mondo giovanile, a un dialogo fraterno, ad un aiuto reciproco perché si “cresce” insieme. Come fare? In attesa che qualcuno avanzi qualche proposta riterrei opportuno, come punto di partenza, distribuire in una domenica un foglio di sintesi, semplice e chiara, di quanto è avvenuto, organizzando nel contempo un’assemblea aperta a tutti (giovani, adulti, genitori con figli che frequentano l’oratorio, ma anche di quelli che non lo frequentano, membri del CPP, del Consiglio Affari Economici, delle varie Commissioni). E questo perché si possa iniziare un dialogo che potrebbe continuare in piccoli gruppi che approfondiscano e calino nel concreto le 40 Proposizioni che, votate dall’assemblea sinodale, sono state consegnate al Vescovo e da cui egli è partito per scrivere una lettera pastorale a tutta la diocesi, intitolandola “Gesù per le strade” – Il Sinodo dei giovani ci spinge.
Per rendere possibile questo occorre, a mio avviso, fare ogni sforzo per uscire dalla logica del gruppo chiuso che pensa solo alle proprie attività e spendere un po’ di tempo condividendo, nella fiducia e nella stima reciproca, un cammino che tornerà a vantaggio di tutti. Invito altri a fare proposte più mirate. Sono pronto ad appoggiarle.
Cesare Ghezzi