Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Oggi preghiamo per tutte le nostre famiglie. Nessuno si rinchiuda nel proprio star bene ma pensi a chi è nel dolore per la malattia, la povertà, la mancanza di lavoro, la guerra. Guardiamo al futuro con speranza: sappiamo che il Signore è con noi. Impegniamoci nella nostra conversione esercitandoci a migliorare le relazioni nella nostra famiglia.
Preghiamo perché cresca il desiderio di combattere insieme le battaglie contro le malattie, la fame, le ingiustizie, le discriminazioni razziali…
(Iniziamo con la lettura del Vangelo di oggi e poi la recita del Rosario)
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 16,19-31)
In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma. Ma Abramo rispose: Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi. E quello replicò: Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento. Ma Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro. E lui replicò: No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno. Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti». Parola del Signore
Gesù ci mette in guardia dalle false sicurezze. Anche l’epidemia del coronavirus ci ha insegnato che tecnologia, scienza e denaro non ci garantiscono la salute e tanto meno la felicità. C’è il rischio di essere distratti dal vivere comodamente (vestire bene, mangiare bene, divertirsi, avere tutto alla moda…) e di vivere senza pensare ai poveri, ai malati, ai perseguitati dalle ingiustizie e dalle guerre. Ma alla fine ci presenteremo davanti al Signore e allora l’unico tesoro che conta sarò l’amore che avremo vissuto, la carità concreta verso gli altri.
breve silenzio
Preghiamo recitando il rosario
Misteri della luce
Si enuncia ad ogni decina il “mistero”. Dopo una breve pausa di riflessione, si recitano:
un Padre Nostro, dieci Ave Maria e un Gloria. |
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Alla fine del Rosario:
Salve, o Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve.
A te ricorriamo, esuli figli di Eva: a te sospiriamo, gementi e piangenti in questa valle di lacrime.
Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
Per il papa e secondo le sue intenzioni (si recitano un Padre nostro, un Ave Maria e un Gloria)
Per tutti i defunti: L’eterno riposo…
PREGHIERA NEL TEMPO DELLA FRAGILITÀ
a cura dell’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute della CEI
O Dio onnipotente ed eterno,
ristoro nella fatica, sostegno nella debolezza:
da Te tutte le creature ricevono energia, esistenza e vita.
Veniamo a Te per invocare la tua misericordia
poiché oggi conosciamo ancora la fragilità della condizione umana
vivendo l’esperienza di una nuova epidemia virale.
Affidiamo a Te gli ammalati e le loro famiglie:
porta guarigione al loro corpo, alla loro mente e al loro spirito.
Aiuta tutti i membri della società a svolgere il proprio compito
e a rafforzare lo spirito di solidarietà tra di loro.
Sostieni e conforta i medici e gli operatori sanitari in prima linea
e tutti i curanti nel compimento del loro servizio.
Tu che sei fonte di ogni bene, benedici con abbondanza la famiglia umana,
allontana da noi ogni male e dona una fede salda a tutti i cristiani.
Liberaci dall’epidemia che ci sta colpendo
affinché possiamo ritornare sereni alle nostre consuete occupazioni
e lodarti e ringraziarti con cuore rinnovato.
In Te noi confidiamo e a Te innalziamo la nostra supplica
perché Tu, o Padre, sei l’autore della vita,
e con il tuo Figlio, nostro Signore Gesù Cristo,
in unità con lo Spirito Santo,
vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Maria, salute degli infermi, prega per noi!
Colletta
O Dio, che ami l’innocenza, e la ridoni a chi l’ha perduta,
volgi verso di te i nostri cuori e donaci il fervore del tuo Spirito,
perché possiamo esser saldi nella fede e operosi nella carità.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.