Domenica 26 novembre celebreremo la Solennità di Cristo Re.
Vogliamo sia un momento di festa per tutta la comunità, ma anzitutto vogliamo sia l’occasione per sintonizzarci di nuovo su come Cristo è re nella nostra vita e in questo nostro tempo.
Troppo spesso ci lasciamo tentare da modalità che si allontanano dal modo di Cristo di regnare, di servire, di amare. Per questo anzitutto daremo risalto alla preghiera, al silenzio dell’adorazione, all’impegno di rimetterci in ascolto del Signore. Nei giorni di mercoledì, giovedì, venerdì (22-23-24 novembre) daremo spazio all’adorazione: ogni giorno dalle 9.30 alle 10 (subito dopo la Messa del mattino) e dalle 16.30 alle 18, e poi a seguire la celebrazione dei vespri e la benedizione eucaristia. Alle 18.30 come di consueto la S. Messa. Occorre osare di spendere tempo nella preghiera. Questo è il primo invito pressante rivolto a ciascuno. Occorre darsi coraggio: rinunciare ad altri progetti e programmi… e vivere nella gratuità un po’ di tempo con il Signore.
Durante l’adorazione un sacerdote sarà presente per le confessioni… perché anche del perdono di Dio abbiamo bisogno!
Vorremmo imparare ad amare-servire-regnare come il Cristo. E il primo ambito è quello familiare, con il peculiare ministero dei coniugi. Come è tradizione anche in questa festa di Cristo Re daremo risalto alle nostre famiglie e celebreremo gli anniversari di Matrimonio. Tutte le coppie di coniugi sono invitate a venire a Messa insieme. Ci sarà un piccolo rito in cui saranno chiamate a rendere grazie al Signore per il loro cammino matrimoniale e su di loro invocheremo la Benedizione.
Diamo una duplice occasione: sia alla S. Messa della 10 che a quella delle 11.15. Abbiamo bisogno di vedere che ancora oggi ci sono tanti matrimoni in cui ci si ama e in cui si affronta la vita. Non si tratta di favole o di quadretti idilliaci, ma di persone che sanno giorno per giorno aiutarsi, amarsi, perdonarsi.
Cristo Re ci insegna che c’è un modo peculiare per amare, regnare, servire. Gesù si è fatto povero e con i poveri. Non ha scelto il potere e l’accumulo, ma il farsi prossimo a tutti e il condividere anzitutto con i poveri. Quest’anno alle 12.30 ci diamo appuntamento per il pranzo della comunità a conclusione della settimana della carità.
Con noi a pranzo ci saranno il Vescovo e alcune autorità… ma soprattutto i poveri delle Cucine Benefiche, della Casa dell’Accoglienza, della nostra parrocchia. Vorremmo sia l’occasione per rinnovarci in attenzioni, stili, condivisioni che non si riducono a momenti estemporanei ed eccezionali ma che che ci formano dilatando il nostro cuore per imparare dal Signore a rendere concreto il Vangelo. Anche l’aver aperto in parrocchia un piccolo appartamento (nella casa don Aldo) per accogliere persone bisognose vorrebbe essere per tutti il richiamo ad inventare nel quotidiano nuove forme di prossimità con chi è nel bisogno, non solo materiale… ma anzitutto di relazioni, di incontri, di gesti veri.
Per il pranzo occorre iscriversi al bar dell’oratorio entro giovedì 23 novembre.